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Soft skills: cosa sono e come si usano?

Inglesismi a parte, spesso quando parlo di competenze trasversali negli occhi del mio interlocutore compare un punto di domanda. Pochi sanno di cosa stiamo parlando, ma il tema è fondamentale sul lavoro e non solo.


Infatti, possediamo tutti delle competenze tecniche, specifiche per il nostro ruolo e le nostre mansioni, accanto alle quali è fondamentale aggiungere competenze di tipo comunicativo, decisionale, di leadership (quantomeno di se stessi), di organizzazione del tempo, di conoscenza dello stress. Sono queste le competenze trasversali, la “seconda gamba” su cui ci reggiamo quando ci troviamo a lavorare con altre persone, quindi sempre. 


Le soft skills sono di fatto tutto ciò che riguarda il modo in cui ci relazioniamo sul lavoro, a partire dal nostro stato d’animo (siamo in relazione con noi stessi), fino alla nostra capacità di raggiungere obiettivi (in relazione col contesto) e di guidare gli altri al meglio, siano essi clienti o collaboratori.


Ad esempio, imparare ad essere assertivi significa riuscire ad esprimere la propria opinione senza il timore che gli altri non approvino, ma anche dire no quando è necessario, rimanere concentrati in situazioni stressanti e guidare gli altri con l’esempio e l’autorevolezza.



Tutti possono apprendere le competenze comunicative e relazionali


Riuscire a comunicare al meglio è una competenza che serve a ogni lavoratore. Spesso le aziende selezionano per questi corsi il personale più qualificato e con mansioni decisionali, ma anche chi lavora in produzione può trarne beneficio. Ho lavorato con capireparto e capilinea di prosciuttifici e aziende sartoriali che avevano difficoltà a far mantenere l’attenzione agli operatori di linea o di reparto, e faticavano a motivarli. Hanno appreso tecniche che li hanno aiutati a fare meglio il loro lavoro, con meno fatica, in meno tempo.



Usare le soft skills per essere più concentrati, meno reattivi e non sprecare energie.


Comunicare nel modo giusto anche in situazioni di stress, esprimere la propria opinione senza colpire gli altri, dare e ricevere feedback adeguati, riuscire a non sentirsi coinvolti a livello personale ma restare focalizzati sui compiti: a cosa serve tutto ciò? A non appesantirsi con i carichi emotivi causati da una comunicazione disfunzionale con se stessi (ad esempio rimuginare), i colleghi, i clienti, i collaboratori.


Utilizzare le competenze comunicative e relazionali serve per non tornare a casa tutte le sere pensando al collega che non si sopporta, al cliente scontento che ha fatto un reclamo pesante, al collaboratore che non ascolta e “se ne frega”. Serve a non rimuginare dato che si è in grado di gestire la situazione nel modo migliore possibile, e questo ci permette di non appesantirci con carichi non solo inutili ma controproducenti. Serve a capire quali sono i comandi giusti da dare alla nostra mente per lavorare in modo produttivo, motivato e efficace. Quindi, serve a lavorare meglio per vivere meglio.


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