Lo stress è davvero nostro nemico? A piccole dosi, potrebbe essere utile per aiutarci a passare all’azione. Sapere come gestire lo stress, nella vita personale e professionale, ci spinge a indirizzarci verso comportamenti utili, senza cedere al puro istinto. Sembra uno dei mali del nostro secolo, ma non è una patologia: non deve essere evitato perché costituisce l’essenza stessa della vita.
Siamo costruiti per convivere quotidianamente con lo stress. I nostri antenati hanno affrontato predatori, guerre, catastrofi, malattie… e ci hanno trasmesso i propri geni. Il lato positivo dello stress viene confermato da Pietro Trabucchi, psicologo e allenatore di squadre sportive olimpioniche: “Gli esseri umani sono stati progettati per affrontare con successo difficoltà e stress. E in questo campo sono molto più forti di quanto comunemente si creda”. Oggi gli stimoli emozionali e gli sforzi fisici ci fanno sempre più paura, ma lo stress può essere all’origine di malattie vere e proprie soltanto quando agisce con grande intensità e per lunghi periodi.
Come possiamo imparare a gestire lo stress? Il primo passo è lavorare sul senso del controllo e sull’impegno, due concetti strettamente correlati.
Secondo queste variabili, esistono due tipologie di persone:
Le persone spinte a impegnarsi traggono vantaggi dai risultati del proprio impegno. È una sorta di circolo virtuoso: nell’esperienza di vita è facile notare come i successi favoriscano comportamenti positivi. Il più delle volte, chi pensa di avere successo riesce a ottenerlo e chi raggiunge un successo migliora la percezione di se stesso e della propria autoefficacia. Le persone che vedono gli eventi come gestibili e dipendenti da loro riescono ad attivare l’impegno verso il raggiungimento di un obiettivo.
Per migliorare il proprio senso di controllo e di efficacia, è importante dunque passare all’azione: invece di crogiolarci sulla causa del nostro stress, a volte la via più intelligente è impegnarsi. Perché quando ci impegniamo tanto, solitamente riusciamo, e quindi percepiamo di avere il controllo della situazione. Questo meccanismo può innescare una serie di reazioni positive e aiutare a gestire meglio lo stress, una volta cambiato atteggiamento. Infatti, anche le persone fataliste hanno una chance: se imparano a rivedere più lucidamente il proprio percorso, riescono a trovare tanti piccoli e grandi successi su cui costruire una nuova sicurezza e fiducia in se stessi.